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Montagna che passione, e si vede nonostante tutto.

ho avuto il piacere di ricevere uno scritto da parte di uno dei partecipanti alla salita al Monte Bianco organizzata dall'associazione ComEt che si occupa principalmente di assistenza ai diabetici. vedi articolo prec. i pensieri contenuti sono ovviamente da me condivisi e ci fanno riflettere sul misterioso mondo dei sentimenti e del perchè compiamo certi atti invece di altri semza apparente motivo razionale. ma questo è il bello di noi esseri umani.

Di Claudio Molaioni…..) il giorno 5 settembre riprendiamo quota salendo con la funivia al rifugio Torino è da li, con una splendida traversata della Vallè Blanche, in poco più di tre ore arriviamo al rifugio Cosmiques, che ci accoglie con il distacco di un seracco:

ovvero il distacco di un blocco enorme di ghiaccio dal versante estremo del ghiacciaio. E’ un fenomeno normale a queste quote dove il ghiaccio con la sua lenta ma continua progressione inevitabilmente si frammenta e precipita a valle in questo caso, fortunatamente lontano dai nostri passi. Il rumore causato dal distacco è tremendo, simile ad un tuono ma con la solidità di tonnellate di ghiaccio che, senza nessun preavviso, piombano sulla neve sottostante.“Benvenuti sul Bianco” è il commento di Paolo la nostra guida che ricorda a tutti le severe leggi della montagna (:……

……)Questa situazione per un non alpinista può sembrare paradossale, chi ci spinge ad affrontare dei rischi del genere senza esserne obbligati ? Eppure penso che rischi di uguale imprevedibilità li corriamo ogni giorno andando a lavoro, attraversando la strada, o guidando nel traffico, senza però averne la percezione, la differenza è tutta li: siamo così sicuri, tranquilli quando attraversiamo la strada da pedoni in città inconsapevoli che un autista ubriaco o distratto sta per investirci ponendo fine alla nostra esistenza. Basta aprire i giornali per trovare tutti i giorni notizie di morti per incidenti assolutamente imprevedibili nella loro casualità. L'uomo cittadino rischia e muore tutti i giorni senza averne consapevolezza, impreparato, senza pregare, senza affidare a nessun dio la sua esistenza. L'unica differenza tra l’uomo alpinista e l’uomo cittadino è nella percezione del rischio e nella possibilità di decidere consapevolmente. Non è quasi mai un matto votato alla morte, l’alpinista vuole vivere e sceglie di vivere tenendo in mano il proprio destino, che non vuol dire esporsi irresponsabilmente al pericolo, vuol dire per prima cosa conoscere sè stessi, le proprie fragilità ed i propri punti di forza; vuol dire poter scegliere consapevolmente che direzione dare alla nostra vita, quali rischi correre e quali no, vuol dire anche, per noi diabetici riuscire ad utilizzare al meglio le nostre risorse riuscendo a trasformare quello che dagli altri, dai “sani”, è visto come un handicap, in una opportunità di crescita e di miglioramento continuo, vuol dire, avere una marcia in più per salire in cima al Bianco contando solo sulle proprie forze.

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Santuario dell'Annapurna 6
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3 Maggio
Oggi sarebbe dovuto essere il giorno di riposo, ma dato che  ne avevamo perso uno a causa cancellazione volo oggi saliamo  al campo base del Machapuchre.  Il sentiero sale la stretta gola del fiume che si genera dai ghiacciai dell'Annapurna, a tutti il rumore delle impetuose acque interferisce con la conversione tra noi.altissimi muri di roccia coperti di vegetazione, era e licheni ci sovrasta.  Stimare la loro altezza è il passatempo per alcuni. Vediamo Cascate d acqua che evidenziano ancora di più la verticalita' di questi contrafforti dell'Annapurna. Passiamo il gruppo di Lodge di Deurali e risaliamo un lato di un antica morena, sbucado sul letto del fiume da cui si inizia a vedere quasi tutta la parete ovest del Machapuchre, che anche se solo 6500m appare imponente e spettacolare. Buona parte della pare è ricoperta di nevve e colate di valanghe,la sue due punte da qui appaiono accuminate e svettano al temine di creste che ogni alpinista sognerebbe di percorrere. Il sentiero sale ancora ora tra arbusti  e zone aperte a tratti ripido e questo incide un po' sul passo. Arriviamo per pranzo come previsto al campo base del Machapuchre , pochi Lodge a 3700m e con già  una gran vista sul versante sud dell'Annapurna. Pranziamo e poi relax e tante foto e grandi sorrisi .
GB
Today sould have been the rest day,  but due to the flight cancellation at the beginning,  we move to Machapuchre base camp. The path move along de side of the noisy river, generating from the glacier of Annapurna.  The sound of turbulent waters occasionally does interfering with ours conversations. On both side of the river Impressi vertical walls cover of vegetation, suspended grass and hanging lichen made us play of try to guess their hight.  We appreciate the verticality of this mountain even more from the view of some spettacolare water falls. We pass The Lodge of Deurali and we clim de side of an old morene from where the path opens up to a larger base of the valley. from here is visible the full length of the West face of Machapuchre,6500m,  with special shape   of the top part, as a fishtail,  that made famous this mountain. Mixed race and snow cover the top half of thi iconic mountain.  From here the two summit looks sharps knifes ,pointed end of attractive ridges that many would loved to climb. We the  walk in more open path and slowly, due to increased altitude we made to Machapuchre base camp,3700m. Despite not perfect visibility we appreciate some view of Annapurna South circus.  Lots of smiles and photos

 
Morning Star week in Courmayeur

Amaizing fresh snow in Courmayeur. finally blue sky and big runs available to enjoy the real Mont Blanc free ride. All members of all groups have made progress in this challenging conditions and they have enjoy the sourroundings and the Italian hospitality.

Keep skiing.

 

 
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